martedì 12 luglio 2011

DAY 4


Eccoci pronti a cominciare una nuova giornata!
Dopo una mega colazione al campus dell’Università, cominciamo puntuali la seconda lezione (qui non è concesso il quarto d’ora – per alcuni anche mezz’ora- accademico!).
Oggi si gioca! Al nostro ingresso, infatti, il Prof. Brown ci divide subito in quattro gruppi che costituiscono gli attori del famoso Beer Game a cui oggi partecipiamo. Ma cosa è il Beer Game e dove nasce?
Il Beer Game come gioco è stato inventato al MIT nel 1960 da J.W. Forrester che ne ha sviluppato una prima versione inizialmente a scopo didattico mentre ora viene sempre più utilizzato per testare le reazioni dei managers alle variazioni della domanda dei clienti.

Il Beer Game rappresenta un sistema di produzione-distribuzione a quattro livelli: una fabbrica (factory), un distributore (distributor), un grossista (wholesaler) e un dettagliante (retailer). L’obiettivo dei singoli partecipanti è quello di minimizzare i costi di mantenimento delle scorte e, allo stesso tempo, di evitare la situazione out-of-stock, ovvero di trovarsi senza merce quando viene richiesta.
La simulazione del gioco avviene dunque a squadre composte da 4 giocatori dove ogni squadra è una catena. Vince la squadra che è riuscita a spendere meno per gestire i propri magazzini.



Per comprendere l’importanza della collaborazione e dello scambio di informazioni lungo l’intera supply chain, si è simulato il comportamento della catena in due diverse condizioni: senza conoscere gli ordini che vengono ricevuti ed evasi da ogni livello e, successivamente, conoscendo questi dati. Nel dettaglio, si è osservato, nella prima simulazione, come la mancanza di una conoscenza esatta dello stato del sistema porti ad oscillazioni di grande ampiezza al variare della domanda del cliente, che si amplificano risalendo lungo la catena (effetto Bullwhip), con conseguenze negative su tutta la catena logistica (incremento dei costi per tutti gli attori, molti back-logs). Diversamente, nella seconda simulazione, dove avendo invece a disposizione i dati sugli ordini (e quindi ipotizzando l’integrazione nella supply chain), si rilevano notevoli miglioramenti in termini di costi e soddisfacimento della clientela.


Al termine di questo interessante gioco, dopo un rapido pranzo, ci siamo recati nell’edificio chiamato Computer Commons per svolgere il nostro primo assignment – da consegnare al docente per email entro le 23. Il compito riguardava la stesura di un testo di una o due pagine per rispondere alle due domande su cui si sono basate le giornate di lezione appena terminate: che cosa è il Supply Chain Management? Qual’ è il più importante elemento per il successo di una azienda e perché?
Concluso, alcuni si sono “tuffati” direttamente in piscina mentre altri, più diligentemente, hanno deciso, prima di un meritato relax, leggere l’articolo relativo all’outsourcing di preparazione alla lezione di domani.
La giornata si è conclusa con una abbondante cena a Mill Avenue e, per i più sfrenati, con una serata di divertimento.
A domani per le prossime news!

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